Home » Articoli » Spiritualità » Raja Yoga: lo yoga reale di Patanjali

Raja Yoga: lo yoga reale di Patanjali

da | Set 18, 2016

Quante volte hai sentito la parola Raja Yoga senza sapere il significato?

In passato ho trovato questo termine in molti libri e spesso mi capitava anche di sentirlo dai miei insegnanti ma, sebbene avessi una vaga idea di quello che fosse, ho fatto delle altre ricerche per approfondire questo aspetto dello yoga che ancora non conoscevo bene.

Tutto quello che ho scoperto lo troverai in questo articolo.

In particolare scoprirai che cosa significa il termine Raja, le origini di questa tipologia di yoga, le caratteristiche di questa pratica ed i suoi benefici.

Buona lettura e buona scoperta del Raja Yoga ;-)


  • Se ancora non l’hai fatto ti invito a iscriverti gratuitamente alla newsletter del blog e ad unirti alle migliaia di persone che già fanno parte della community. Riceverai gli estratti delle guide, avrai accesso alle risorse finora inviate agli iscritti,  alcune offerte speciali sui manuali e inoltre riceverai tutti i nuovi articoli direttamente via email.

    Iscriviti ora


Che cos’è il Raja Yoga

 

Raja yoga

Il Raja Yoga, che letteralmente significayoga reale“, si riferisce allo yoga classico, quello descritto negli yoga sutra di Patanjali.

In questo testo, il conosciutissimo filosofo indiano illustra una via che conduce all’unione del corpo, della mente e dello spirito.

Questa tipologia di yoga, principalmente meditativo, si contrappone all’Hatha Yoga che invece è sopratutto fisico, in cui si praticano principalmente asana e pranayama.

Ma è importante capire che sono due aspetti strettamente correlati e che vanno di pari passo.

Ecco perché.

In poche parole, gli antichi yogi che praticavano il Raja Yoga ad un certo punto si resero conto che gli stati meditativi producono profondi effetti benefici sul sistema nervoso, ma non è facile raggiungere questi stati senza una preparazione fisica adeguata, che invece rende tutto il processo molto più semplice.

Ecco allora che nasce l’Hatha Yoga, lo yoga più fisico, che viene descritto per la prima volta nel XV secolo da Svatmarama in quello che divenne poi un classico di questa disciplina: l’Hathayoga Pradipika.

Anche lui conferma che l’Hatha Yoga ed il Raja Yoga sono due facce della stessa medaglia:

Ci sono le persone che praticano l’Hatha Yoga senza la conoscenza del Raja Yoga. Ritengo costoro dei praticanti che non ottengono risultati dai loro sforzi. Senza Raja Yoga, la terra non risponde. Senza Raja Yoga, la notte è vana. Senza Raja Yoga anche le mudra, per quanto meravigliose, non risplendono.

Hathayoga Pradipika

Lo scopo del Raja Yoga è lo stesso di tutti gli altri stili di yoga, cioè la realizzazione dell’uomo. Secondo lo yoga infatti, “le fluttuazioni della mente” condizionano negativamente le nostre vite e bisogna lavorare sia sul corpo che sulla mente per purificarli entrambi.


Le caratteristiche della pratica

caratteristiche raja yoga

Come già accennato il Raja Yoga è nato grazie a Patanjali che mise per la prima volta per iscritto un percorso vero e proprio che se seguito conduce alla realizzazione.

La pratica del Raja Yoga ci porta alla scoperta di uno stato interno di pace e benessere che appartiene a tutti noi, ma che purtroppo è nascosto da una serie di processi mentali e abitudini (le cosiddette fluttuazioni) che ne rendono difficile la percezione.

Il Raja Yoga ci guida verso la conoscenza di tutto questo: come è organizzata la nostra mente, come schemi mentali (samskara)si rinnovano continuamente e come sia possibile liberarsi da tutto questo.

Il percorso tracciato da Patanjali viene suddiviso in otto stadi, le cosiddette “membra dello yoga” (astanga):

  1. Yama: in sanscrito questo termine significa “astensioni” e sono dei comandamenti morali che hanno lo scopo di migliorare la vita di uno yogi nella società e verso gli altri. Le astensioni sono:
    • Ahimsa, la non violenza;
    • Satya, la verità;
    • Asteya, non rubare;
    • Brahmacarya, astinenza;
    • Aparigraha, non avidità;
  2. Niyama: questi invece sono molto più intimi e personali rispetto agli Yama. In sanscrito questo termine significa “osservanze” e sono una serie di regole che hanno lo scopo di migliorare se stessi, e sono:
  3. Asana: questo termine in sanscrito può avere vari significati ed originariamente significava stare seduti. Con il passare del tempo però ha assunto un altro significato ed è comunemente tradotta come posizione statica. Attualmente infatti con questo termine si intende qualsiasi posizione che facciamo quando pratichiamo yoga.
  4. Pranayama: Con questo termine si intendono tutte le tecniche di respirazione che vengono praticate nello yoga e che hanno lo scopo di controllare il prana, cioè l’energia vitale.
  5. Pratyahara: Questo termine in sanscrito significa “ritiro dei sensi”. Grazie a questo stadio si può passare dagli aspetti maggiormente esteriori dello yoga a quelli principalmente interiori.
  6. Dharana: Questo stadio consiste nella concentrazione, cioè si dirige la mente verso un’area limitata che diventa l’oggetto della contemplazione.
  7. Dhyana: questo termine significa meditazione e non consiste nello stare con gli occhi chiusi e la mente che oscilla tra i vari pensieri, bensì in assenza di fluttuazioni, che si ottiene mantenendo la concentrazione su un oggetto senza sforzo e che dona grande calma e profonda gioia.
  8. Samadhi: Questo è il traguardo finale di uno yogi, a cui poche persone arrivano. Il termine Samadhi significa “assorbimento, unione totale, congiunzione, concentrazione totale dello spirito, completo” e consiste in uno stato di totale assorbimento in cui lo yogi diventa tutt’uno con l’oggetto della meditazione, in cui, superando lo stato di separazione tra l’ego e il Sé , si sperimenta la propria natura divina e si conosce la verità suprema.

Questi aspetti non si trovano solo nel Raja Yoga, ma si possono ritrovare anche in altri tipi di yoga che puoi scoprire in questo articolo.


Perché praticare il Raja Yoga

pratica del raja yoga

Il Raja Yoga è una pratica interiorizzata che aumenta la propria consapevolezza di essere umano affrontando le questioni esistenziali che da sempre tormentano gli uomini.

Se si studiano gli Yoga Sutra, si capisce che le basi dei problemi che ci sono attualmente, sono le stesse che c’erano ai tempi di Patanjali, più di 2000 anni fa.

Le nostre vite sono guidate da una mente che non è mai a riposo e che è alla continua ricerca di soddisfare i suoi desideri.

Grazie al Raja Yoga, ma non solo, si può si esaminare tutto questo, si possono combattere le basi dei problemi e si può arrivare a conoscere la nostra vera natura.

Se ti interessa questo argomento e vuoi approfondirlo ti consiglio di leggere gli yoga sutra di Patanjali, un testo che secondo me tutti i praticanti di yoga dovrebbero tenere nella propria libreria. Ci sono molti commentari che spiegano bene quest’opera e uno dei miei preferiti è quello scritto da Iyengar, che trovi recensito in questa pagina.


La meditazione come base del Raja Yoga

Meditazione e raja yoga

Se in altre tipologie di yoga, la pratica parte dagli asana, nel Raja Yoga la base di tutto è la meditazione.

Sono due approcci diversi, ma lo scopo non cambia.

Grazie alla meditazione infatti, si possono ridurre le fluttuazioni della mente (vritti)e combattere gli schemi mentali che governano le nostre vite.

E così si hanno tutti gli innumerevoli benefici che tutti noi conosciamo:

E questi sono solo alcuni degli innumerevoli benefici che la meditazione può portare.

Negli ultimi anni tutto questo è stato confermato da innumerevoli ricerche che hanno dimostrato scientificamente perché la meditazione è profondamente benefica, non solo per la mente ma anche per molti atri aspetti.

Questo studio per esempio, dimostra chiaramente le differenze che ci sono in tra un cervello di una persona che non medita e una che pratica costantemente.

Inoltre è molto interessante notare come solo qualche minuto di meditazione quotidiana possa modificare numerose connessioni neuronali.


Conclusioni

Spero che grazie a questo articolo ora hai le idee più chiare sul Raja Yoga, che cosa è, le sue caratteristiche e come questo tipo di yoga differisce da altri.

Per approfondire altri stili puoi dare un occhiata a questi articoli che ho scritto in passato:

Se invece vuoi approfondire il Raja Yoga, ti consiglio alcune risorse con cui puoi farlo:


Se questo articolo ti è piaciuto e ti è stato utile ti invito a condividerlo nel tuo social network preferito tramite i pulsanti di seguito, in questo modo lo potranno leggere anche i tuoi amici e sarà utile anche a loro.

Grazie e namaste! :-D


  • Se ancora non l’hai fatto ti invito a iscriverti gratuitamente alla newsletter del blog e ad unirti alle migliaia di persone che già fanno parte della community. Riceverai gli estratti delle guide, avrai accesso alle risorse finora inviate agli iscritti,  alcune offerte speciali sui manuali e inoltre riceverai tutti i nuovi articoli direttamente via email.

    Iscriviti ora

*Immagini tratte da Bigstock

Accedi GRATIS alla scuola online di AtuttoYoga approfittando della prova gratuita di 10 giorni.

Scopri altri articoli

Iscriviti e non perdere le prossime risorse gratuite (articoli, video, audio, ebook, etc...)

Iscrivendoti entrerai anche a far parte della community di AtuttoYoga con più di 50000 persone appassionate di yoga.

Iscrizione effettuata!

Share This