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Hatha Yoga: lo yoga del sole e della luna

da | Mag 4, 2016

Lo yoga è un cammino di auto conoscenza che è nato in India più di 5000 anni fa, ha continuato a svilupparsi per tutto questo periodo e continuerà a farlo.

I diversi stili di yoga hanno in comune la visione dell’essere umano e l’obiettivo, ma si differenziano per le pratiche e le tecniche che scelgono di impiegare. Io stessa vi ho già parlato di alcuni tra i modi di fare yoga più moderni, come lo Yoga in Volo o la Shakti dance.

Oggi però voglio parlarvi di uno stile più classico come l’Hatha Yoga, un tipo di yoga che pratico da ormai 20 anni e lo insegno da 16.

In questo articolo scoprirai cosa è l’Hatha Yoga, come è nato, quali sono i testi che hanno permesso la sua diffusione, le caratteristiche di questo tipo di pratica ed infine anche i suoi benefici.

Buona lettura!


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Cos’è l’Hatha Yoga

che cosa hatha yoga

La parola sanscrita Hatha è composta da due sillabe:

  • Ha = che significa sole;
  • Tha = che significa luna;

Con questo ci si riferisce ai due canali energetici principali, le cosiddette Nadi, che lo yoga cerca di equilibrare (Pingala, il canale solare e Ida, il canale lunare).

Quando queste due correnti opposte ma complementari sono in equilibrio, la Kundalini (l’energia sottile) può scorrere attraverso il canale centrale Sushumna, fino al chakra della corona, rendendo possibile l’esperienza di beatitudine e di unione. L’equilibrio degli opposti complementari è la chiave per rilasciare l’energia della consapevolezza ed ottenere la libertà spirituale.

Per saperne di più sulla fisiologia dello yoga leggi anche: La fisiologia dello yoga ed il corpo energetico: i corpi sottili, le nadi ed i chakra

Questo equilibrio si verifica sia sul piano fisico che sul piano psicologico. L’Hatha yoga ci aiuta a rimuovere la dualità nella nostra percezione della vita, che si manifesta con il giudizio su noi e sul mondo (giusto/sbagliato, buono/cattivo).

Queste contrapposizioni di opposti vengono sperimentate come conflitti interni ed esterni, e quando riusciamo ad integrarle evolviamo verso uno stato di consapevolezza non duale, che è simbolizzato nel terzo occhio.

Un altro significato della parola Hatha è forte, determinato. Si riferisce alla forte disciplina fisica e mentale che è necessaria per la pratica (tapas).

Per scoprire cosa è lo yoga secondo la tradizione puoi leggere anche questo articolo.


Le origini ed i testi classici dell’Hatha Yoga

La leggenda sull’origine dello Yoga

origine dello yoga hathaSi narra che in origine lo Yoga fosse riservato solo alle divinità, in particolare agli dei. Shiva però acconsentì ad impartire gli insegnamenti sullo yoga a sua moglie Parvati ed il luogo scelto per impartire tali insegnamenti era una grotta, in riva all’oceano.

Un pesce che si trovava nei pressi li ascoltò ed, applicandoli, si trasformò in un essere umano. A questo punto, visti gli innegabili benefici in termini evolutivi, chiese ed ottenne il permesso di trasmettere gli insegnamenti dello yoga anche agli esseri umani. Venne chiamato Matsyendra, che vuol dire pesce diventato uomo, e da lui prende nome una delle posizioni di torsione più famose dell’Hatha yoga, Matsyendrasana.

Se ti interessa la storia dello yoga puoi approfondirlo in questo articolo: la storia di una disciplina senza tempo.

Testi classici sull’Hatha yoga

Hatha Yoga PradipikaL’Hatha Yoga Pradipika è uno dei testi più antichi sull’Hatha yoga, risale al XIII o XIV secolo e contiene poche posizioni, sedici per l’esattezza che sono per lo più variazioni di Padmasana, la posizione del loto.

Inoltri ci sono diversi riti di purificazione, otto tecniche di pranayama e dieci mudra (sigilli) con specifici bandha (blocchi per contenere il flusso del prana).

Svatmarama Yogin, l’autore di questo antico testo, afferma che la respirazione deve calmare la mente, affinché quest’ultima possa poi controllare i sensi.

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Gheranda SamhitaUn altro testo classico sull’Hatha Yoga è la Gheranda Samhita.

Questo libro risale al XVII secolo e illustra una più ampia gamma di posizioni che comprendono la maggior parte di quelle usate oggi (posizioni in piedi, di equilibrio, torsioni, piegamenti in avanti, piegamenti indietro e inversioni), ordina trentadue asana e venticinque mudra ed espone un complesso sistema di purificazioni.

Il saggio Gheranda propone sette niyama, o discipline, necessari per la pratica dello yoga: irreprensibilità, fermezza, stabilità, costanza, illuminazione, percezione e purezza.

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In entrambi i testi, gli stadi dell’Hatha yoga sono codificati in:

  • Shatkarma – categorie di pratiche purificanti per il corpo
  • Asana – le posizioni fisiche
  • Pranayama – tecniche di estensione e di controllo del respiro. Il primo approccio al pranayama consiste nel praticare la respirazione yogica completa, con le sue tre componenti diaframmatica, toracica e clavicolare. Una volta che il nostro respiro è diventato più lungo e profondo, possiamo utilizzare la varie tecniche che controllano il respiro nelle sue quattro fasi: inspirazione (puraka), pausa dopo l’inspirazione (antara kumbhaka), espirazione (rechaka) e pausa dopo l’espirazione (bahya kumbhaka).
  • Mudra – gesti simbolici delle mani e del corpo, che lavorano sui canali energetici del corpo.
  • Bandha – esprime l’azione di fissaggio posturale che si effettua con lo scopo di favorire il flusso e la canalizzazione dell’energia vitale (ne ho già parlato in questo articolo). Sono impiegati principalmente nel pranayama e nella meditazione ma anche durante l’esecuzione degli asana. Sono tre: Mula bhanda, il fissaggio posturale dello sfintere anale e di quelli urogenitali; Uddhyana bandha, il fissaggio a livello del diaframma e del plesso solare; Jalandhara bandha, il fissaggio a livello della gola e del rachide cervicale. Possono essere eseguiti singolarmente o tutti insieme, in quest’ultimo caso viene chiamato Maha bandha.
  • Pratyahara – esercizi per rivolgere l’energia e la consapevolezza all’interno.
  • Dharana – pratiche per migliorare la concentrazione.
  • Dhyanapratiche di meditazione.
  • Samadhi – pratiche per indurre una trance meditativa profonda.

Altri testi classici dello yoga che dovrebbero essere di riferimento per qualsiasi praticante sono gli Yoga Sutra di Patanjali (qui recensiti) e la Bhagavad Gita. Entrambi sono esplicativi della filosofia alla base della pratica, della visione della vita e della realtà nello yoga.


La pratica dell’Hatha Yoga

pratica hatha yoga

Questa sono io durante una classe di Hatha Yoga. Scopri di più su di me.

L’Occidente ha spesso interpretato lo Yoga in generale, e l’Hatha Yoga in particolare, soprattutto come una pratica fisica incentrata sul corpo ma in realtà sappiamo bene che non si tratta soltanto di una attività ginnica.

La parola Yoga deriva da una parola sanskrita che vuol dire “unire”. Questa vera e propria scienza distingue il nostro sé quotidiano, che include il corpo fisico e la personalità, e il Sé universale, che include tutta la creazione di cui siamo parte integrante, ed il suo obiettivo è lasciar andare l’eccessiva identificazione con il sé quotidiano e la sofferenza con i conflitti che ne derivano.

Lo yoga è l’unione del sé individuale (Atman) con il Sé universale (Brahman) attraverso la quale riscopriamo il nostro vero Sé la cui natura è verità, consapevolezza, beatitudine (Sat Chit Ananda).

Gli asana che tutti noi conosciamo e che vengono praticati durante le classi di Hatha Yoga sono nate dalle posizioni di meditazione e, considerando questo fatto, tutti andrebbero praticate in modo meditativo. Per questo in questo stile rimaniamo a lungo nelle posizioni, per ascoltare il nostro corpo, dargli la possibilità di assestarsi e di goderne i benefici.

Inoltre, utilizziamo il respiro per entrare ed uscire da ciascuna posizione, utilizzando come regola generale quella di accompagnare i movimenti in cui il torace si espande con l’inspirazione e quelli in cui il torace si chiude con l’espirazione.

pratica asana hatha yogaL’obiettivo nella pratica degli asana è che queste siano stabili e confortevoli (shtira e sukha), come descritto negli Yoga Sutra di Patanjali.

Gli asana inoltre vanno affrontati con gradualità, senza forzare il corpo prima che sia pronto, applicando anche a noi stessi il precetto di non violenza (ahimsa).

Infine, ricordando che lo scopo della pratica è di aumentare la consapevolezza per prepararci alla meditazione, anche quando siamo diventati più esperti, non trascuriamo la pratica delle posizioni semplici, che ci consentono una maggiore facilità di concentrazione all’interno, rispetto alle posizioni che richiedono maggior impegno per essere eseguite.

Nell’organizzare una sessione di asana possiamo prendere in considerazione diversi aspetti: possiamo partire dalle posizioni in piedi per arrivare gradualmente fino a terra, oppure organizzare la sessione intorno ad un asana più impegnativo, facendolo precedere da asana di preparazione e facendolo seguire da asana compensativi, oppure ancora scegliendo di lavorare su un particolare aspetto.

Non dobbiamo dimenticare però che una pratica completa consiste non solo nella pratica degli asana, ma anche di pranayama, mudra e meditazione. Di solito si conclude con un rilassamento profondo, che solitamente si fa in Savasana, per ritornare alle attività quotidiane con rinnovata energia.

La pratica dell’Hatha Yoga deve essere eseguita a stomaco vuoto e preferibilmente in un ambiente pulito, tranquillo e accogliente.

Ora invece andiamo a dare uno sguardo ai benefici.

  • Se già pratichi yoga e vuoi approfondire la pratica degli asana, ti invito a dare un’occhiata alla risorsa premium Yogasana.
  • Se invece hai appena iniziato a fare yoga e vorresti gettare le basi di una pratica corretta e salutare, dai un’occhiata a EasyYoga.

I benefici dell’Hatha Yoga

benefici hatha yoga

Attraverso l’Hatha Yoga, si lavora contemporaneamente su componenti fisiche, emotive, mentali e spirituali.

I tre punti chiave dello yoga dal punto di vista fisico sono

Le posizioni yoga sciolgono, allungano e fortificano i muscoli del corpo; mantengono mobile la colonna vertebrale, le articolazioni ed in generale effettuano un’azione ringiovanente sul sistema muscolare e scheletrico.

Attraverso le pressioni che gli asana esercitano sugli organi interni e sui chakra, si portano in equilibrio tutti gli apparati del corpo, gli organi e le ghiandole interne producendo un benefico effetto terapeutico e mantenendo l’organismo in perfetta salute. I movimenti e le posizioni dello yoga tonificano e donano elasticità ed equilibrio al corpo.

L’Hatha yoga è molto terapeutico ed consigliato anche per:

Lavorando sul respiro, attraverso la respirazione yogica completa e gli altri tipi di pranayama, si rivitalizzano le capacità fisiche e mentali, si stimola l’equilibrio degli stati d’animo ed il rilassamento. Le pratiche meditative permettono di affinare la consapevolezza della presenza nel qui e ora, della coscienza di Sé e dei propri meccanismi interiori.

L’Hatha Yoga mette a disposizione di ogni essere umano gli strumenti, non solo utili a risolvere i propri problemi, ma soprattutto per trasformare se stessi e poter entrare in sintonia con il proprio Sé interiore e i ritmi della natura.

Inoltre ci aiuta a riscoprire il nostro naturale equilibrio riconducendoci in una relazione armonica con le leggi dell’universo.

Infine ci offre una nuova visione della vita, per questo la vera pratica dello Yoga non avviene quando ci troviamo sul tappetino ad esercitarci con gli asana ma in tutte le azioni che compiamo nella vita quotidiana.

Ed i veri risultati nello yoga si vedono nella vita quotidiana, nel modo in cui affrontiamo le nostre sfide, in cui reagiamo a quello che ci succede, nella capacità di sperimentare la calma e nell’applicazione dei principi yogici (yama e niyama).

A questo proposito, voglio concludere l’articolo con una citazione sulla pratica dello yoga e sui suoi effetti dalla Svetasvatara Upanishad.

“Tenendo il corpo immobile con le tre parti superiori erette, raccogliendo i sensi e la mente nel cuore,
il saggio con la barca di Brahman attraversa ogni torrente spaventoso.
Praticando il controllo del respiro nel corpo, controllando i movimenti, respira attraverso le narici un respiro lieve.
Il saggio trattiene la mente senza distrarsi, come se fosse un carro tirato da cavalli bizzarri.
Pratica lo yoga in un luogo piano e pulito, senza sassi, fuoco, ghiaia, vicino al rumore dell’acqua,
in un ambiente che favorisca la concentrazione e non offenda l’occhio, nascosto, protetto dal vento.
Nebbia, fumo, sole, fuoco, vento, lucciole, lampo, cristallo, luna: queste sono le apparizioni preliminari della manifestazione di Brahman nello yoga.
Quando la quintuplice qualità dello yoga sorge dalla terra, dall’acqua, dal fuoco, dall’aria e dallo spazi.
Non c’è più malattia, né vecchiaia, né morte per colui il cui corpo si è formato nel fuoco dello yoga.
Leggerezza, salute, fermezza, sguardo limpido, voce piacevole, odore gradevole ed escrezioni scarse:
questi, si dice, sono i primi segni del progresso nella pratica dello yoga.”

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*Immagini tratte da Bigstock

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