Lo yoga e l’ayurveda hanno la stessa radice filosofica, il Samkhya, una delle sei principali scuole di pensiero classiche dell’India.
Come sempre, non è facile, riassumere con chiarezza argomenti filosofici, ma farò del mio meglio.
In questo articolo esploreremo solamente i gunas, i tattva e i dosha, senza avventurarci nella complessa classificazione delle mente, che potrà essere trattata in un altro articolo, né nelle spiegazioni relative ai tanmatras, agli organi di senso e di azione.
Non pretendo insomma di essere esauriente ma solo di fornirvi alcune indicazioni base che ci aiuteranno a comprendere meglio il senso delle nostre pratiche.
Indice
Che cosa è il Samkhya
Lo yoga e l’ayurveda hanno la stessa radice filosofica, il Samkhya, una delle sei principali scuole di pensiero classiche dell’India. Samkya in sanscrito vuol dire “numerazione” e descrive l’origine e la manifestazione dell’universo.
La visione del Samkya e’ quella di un vasto universo che si manifesta da una singola fonte di pura coscienza.
Nel processo di manifestazione, l’universo diviene più solido e materiale.
La coscienza pura originaria non scompare ma rimane come una polarità della realtà, Purusha.
L’altra polarità, quella della materia, e’ chiamata Prakriti.
Questa polarizzazione di spirito e natura serve a spiegare come e perché la natura umana viene in essere e la necessità delle pratiche spirituali per tornare a quell’Unione che è la sorgente del nostro essere.
Dall’unione di Purusha e Prakriti deriva tutto l’universo.
Ma in che modo?
La successiva suddivisione e’ quella dell’energia cosmica secondo tre diverse “qualità”, i tre gunas.
I 3 gunas, le 3 qualità dell’energia
I tre gunas possono essere visti come energie cosmiche che pervadono l’intera natura, compresa la mente umana.
Ogni guna esprime uno specifico stadio di energia o qualità del movimento dinamico.
Dall’intrecciarsi di queste qualità in diverse proporzioni e combinazioni, vengono create tutte le frequenze fondamentali dell’universo fisico.
Comprendere queste energie e’ fondamentale per la pratica dello yoga e dell’ayurveda, perché dobbiamo esserne consapevoli per compiere il nostro processo di trasformazione e per rimanere in salute.
Per comprenderli meglio andiamo a vedere ciascun guna nello specifico:
- Rajas in natura rappresenta l’energia dell’attività, del cambiamento e dello sviluppo. Nell’essere umano, rappresenta l’energia dell’attaccamento, del desiderio, del cambiamento, dell’evoluzione; e’ la forza dell’azione, il bisogno di difendere e l’emozione della rabbia.
- Tamas invece rappresenta l’inerzia e l’oscurità. È mancanza di vita e di movimento. In natura, e’ la forza dell’entropia che resiste al cambiamento. E’ la forza che induce rajas al riposo e avvia il sonno e il recupero. È’ anche la forza di ciò che è nascosto, del nostro lato ombra, delle emozioni dormienti o represse.
- Sattva e’ il punto di equilibrio tra rajas e tamas, in questo modo si afferma che la natura e’ un equilibrio dinamico di forze che è essenzialmente positivo. In natura, sattva e’ tutto ciò che bilancia, controbilancia e porta armonia al pianeta. Nella vita quotidiana, sattva e’ il sentimento di pace, equilibrio ed armonia. Un senso di completezza e di pienezza equilibrata. A livello della mente, sattva e’ la qualità dell’equilibrio, della chiarezza e della luce.
I gunas in se’ non sono mai negativi ma è la nostra identificazione con essi a creare squilibrio e sofferenza.
La nostra ricerca sul cammino spirituale consiste nello sviluppare una coscienza “testimone”, in modo da diventare uno spettatore della commedia piuttosto che l’attore costretto a seguire ciecamente il copione.
Sviluppando questo tipo di consapevolezza, realizziamo che i tre gunas sono riflessi della nostra personalità ma non il nostro intero e ci identifichiamo sempre più con il grande Se’, sinonimo del divino, della creazione e dell’intero universo.
Da queste tre qualità, nel processo di manifestazione una espansione della Coscienza che si allontana dalla sua origine per creare il mondo tangibile che noi conosciamo, discendono i cinque elementi, una condensazione dell’energia.
Andiamo a scoprirli uno alla volta.
I 5 elementi (tattva)
I cinque elementi rappresentano il mondo materiale reso manifesto attraverso l’unione di Spirito e Natura.
Inizialmente è la combinazione dei tre gunas che da vita ai cinque tattva, e infatti, ognuno dei cinque elementi e’ sotto l’influenza dei guna, essendo soggetti a rajas (movimento), tamas (non movimento) e sattva (equilibrio). Questi elementi sono terra, acqua, fuoco, aria e etere.
I cinque elementi testimoniano che l’universo e’ fatto di energia ed intelligenza che assume diverse forme.
Negli esseri umani, la diversa combinazione degli elementi crea la possibilità di cambiamento, crescita, espansione e tensione. Tutto questo e’ necessario per l’evoluzione.
I cinque elementi hanno diverse frequenze di vibrazione e rappresentano le sostanze solide (terra), liquide (acqua), gassose (aria); energia (fuoco) e spazio (etere).
Questa classificazione si avvicina a quella della fisica moderna che suddivide gli elementi in solidi, liquidi e gassosi, e riconosce l’esistenza di energia e spazio.
I cinque elementi poi danno vita ai nostri sensi e a tutti i fenomeni fisici.
Questo argomento è strettamente correlato anche con i chakra perché ogni elemento corrisponde ad uno dei primi cinque chakra.
- Terra = Muladhara
- Acqua = Svadhisthana
- Fuoco = Manipura
- Aria = Anahata
- Etere = Vishudda
Per saperne di più sui sui 5 elementi ti consiglio di leggere anche questo articolo: I 5 elementi nello yoga e nell’ayurveda
La terra
La terra, prithvi, e’ caratterizzata da solidità, stabilità, fermezza, rigidità, forma, compattezza; offre riparo e sostegno.
Crea la fisicità del corpo e corrisponde al sistema scheletrico.
Le caratteristiche psicologiche che ne derivano sono calma, sicurezza, presenza, potenza, stabilità, radicamento, profondità, rigidità.
Per percepire l’elemento terra possiamo fare questo esercizio:
In quadrupedia, sperimentiamo il peso del nostro corpo sulle mani, sulle braccia e sulle ginocchia e la forza respingente della terra.
L’acqua
L’acqua, apas, e’ fluida, senza forma (prende la forma del suo contenitore).
E’ caratterizzata dal movimento, scorre sempre verso il basso perché si abbandona alla forza di gravità ed è persistente nel suo fluire.
È meno densa di un solido ma si espande fino a riempire completamente lo spazio.
È creativa, amplifica e trasmette il suono.
Nel corpo governa i sistemi circolatorio e linfatico, reni e genitali. Le caratteristiche psicologiche sono: spontaneità, emotività, morbidezza, armonia ed adattabilità.
Per sentire l’elemento acqua, possiamo fare questo esercizio:
In quadrupedia, spostiamo il peso del corpo avanti e indietro oppure con un movimento circolare, sentendo la qualità del movimento come un flusso.
Il fuoco
Il fuoco, agni, viene identificato con calore, luce ed energia. Le sue proprietà sono che trasforma, si muove verso l’alto, riscalda, illumina, brucia, purifica, distrugge, stimola il movimento e l’attività, focalizza, concentra ed è difficile da controllare.
Nel corpo governa il sistema muscolare, digestivo, l’impulso elettrico del cuore e l’aspetto di “combattimento” del sistema immunitario.
Le caratteristiche psicologiche sono: determinazione, coraggio, energia, potere, vitalità, centratura, lucidità, velocità.
Per sentire l’elemento fuoco prova a fare questo esercizio:
Da seduto, abbraccia le ginocchia al petto e poi, inspirando, apri le braccia e le gambe a disegnare una stella con il corpo. Ripeti più volte in maniera dinamica fino a sentire il calore che si sviluppa nella zona intorno all’ombelico.
L’aria
L’aria, vayu, e’ un gas. Le sue proprietà sono espansione, leggerezza, movimento, intangibilità, assenza di forma. L’aria tende a salire e a muoversi in correnti.
Nel corpo governa il sistema respiratorio. Le caratteristiche psicologiche sono: leggerezza, apertura agli altri, tranquillità, chiarezza, serenità.
Per sentire l’elemento aria prova l’esercizio seguente:
Nella posizione che preferisci -seduto, in ginocchio, in piedi- esegui movimenti di apertura del torace accompagnati da movimenti delle braccia.
L’etere
L’etere, akasha, e’ illimitato, e’ vuoto ma potenzialmente contiene tutto, contiene ed è contenuto, ci dà un senso di espansione.
Nel corpo governa il sistema nervoso. Le caratteristiche psicologiche sono calma, presenza, abbandono, libertà, distacco coinvolto, aumento della sensibilità, ricettività.
Per sentire l’elemento etere esegui movimenti di allungamento molto lentamente, per arrivare al tuo massimo e creare spazio nel corpo.
In seguito, e’ l’interazione dei gunas con i tattva a creare tutti i fenomeni fisici a noi noti. Prendiamo in considerazione solo le tre costituzioni ayurvediche.
Vediamo di cosa si tratta.
I dhosha, le tre costituzioni ayurvediche
I tre dosha sono costituiti dai cinque elementi. Ogni individuo e’ la manifestazione di una combinazione di questi elementi e di conseguenza dei tre dosha.
Vata, Pitta e Kapha sono le tre costituzioni ayurvediche. Ogni individuo e’ una combinazione dei tre dosha, come dei cinque elementi.
Esiste una proporzione innata di Vata, Pitta e Kapha al momento del concepimento, collegata alla costituzione ayurvedico dei nostri genitori.
Normalmente c’è un dosha predominante, uno secondario e il terzo e’ presente in misura minore.
Quando uno o più dosha sono in squilibrio, può manifestarsi una malattia. L’ayurveda, grazie anche alle tecniche dello yoga mira a ripristinare l’equilibrio nella costituzione dell’individuo.
Vata
Vata e’ composto da spazio e aria. Un individuo in cui Vata e’ il dosha dominante tende a essere leggero in struttura e forma, sottile, alto e freddo. Dal momento che l’elemento dominante e’ l’aria, la tendenza principale è il movimento. Vata, in equilibrio, e’ molto creativo, leggero e sottile.
La sua mente e’ sempre in movimento, con nuove idee. Vata porta leggerezza, entusiasmo, empatia, sensibilità e creatività.
Quando è in squilibrio, questo continuo movimento, può portare alla paranoia. L’aria in movimento crea secchezza, quindi i Vata hanno in genere capelli secchi, pelle secca e soffrono di stitichezza.
I Vata possono sentirsi vuoti o sopraffatti e sperimentare difficoltà di concentrazione. Amano variare la loro routine quotidiana e hanno difficoltà a mantenere un corretto ritmo sonno/veglia.
Pita
Pitta e’ composto principalmente dal l’elemento fuoco. Gli individui Pitta hanno mente e intelletto molto attivi.
In stato di equilibrio sono leader, buoni organizzatori e uomini d’affari. Sono razionali, forti, coraggiosi ed eroici.
Pitta in squilibrio può portare rabbia, ostilità, risentimento. Le malattie a cui sono soggetti i Pitta sono ipertensione e malattie cardiache, indigestioni e ulcere.
I Pitta sono di corporatura media e con una buona struttura muscolare, con temperatura corporea calda.
Kapha
Kapha e’ composto da terra e acqua. I Kapha tendono a muoversi lentamente e con prudenza.
Hanno una natura gentile e dolce e una buona memoria a lungo termine. In equilibrio, sono concentrati, meditativi e pacifici; in squilibrio, tendono a essere pigri, letargici.
Per approfondire i dosha ti consiglio il libro: Ayurveda di Frank Jonh Ninivaggi. In questo testo viene approfondito il sistema ayurvedico, cioè il sistema di cure più antico della civiltà umana, e viene data una particolare attenzione all’equilibro dell’individuo. Ci troverai la storia, le fondamenta e i principi di questa medicina. Particolare attenzione viene data all’equilibrio dell’organismo e all’aspetto dietetico.
Conclusioni
Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto per orientarti meglio in questo vasto mondo e che ora tu abbia una visione più chiara di cosa è la filosofia Samkhya, di cosa sono i gunas, i 5 elementi (tattva) e i dosha.
Per approfondire tutti questi argomenti dai un’occhiata a Elements, il corso per approfondire ed equilibrare i 5 elementi grazie allo yoga.
Grazie mille e Namaste… :-D
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